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La V edizione del festival di musica antica PadovAntiqua si chiude oggi, domenica 26 maggio 2019 alla Chiesa di San Gaetano, con uno sguardo al rapporto tra arte e potere: da un lato il lavoro di Tiepolo a Würzburg, dall'altro il Dixit Dominus di Georg Friedrich Händel fungeranno da testimonianze di come l'arte sia da sempre un mezzo espressivo ricercato dai potenti per accrescere il proprio prestigio, e di come allo stesso tempo i più grandi artisti siano in grado di andare oltre lo scopo meramente "materiale" di tali committenze e realizzare capolavori assoluti oggi considerati un patrimonio dell'umanità.
Il Dixit Dominus venne composto da Händel nel 1707, mentre si trovava a viaggiare per l'Italia, conteso dalle varie casate nobiliari della penisola - in particolare a Roma; si tratta tra l'altro dell'autografo händeliano più antico giunto intatto fino a noi. Il testo del Salmo 110, con la "investitura" da parte di Dio di un non ben chiarito "secondo Signore" ("Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra"), ne ha fatto uno dei brani più significativi in ottica di celebrazione del potere.
Questo vale ancor più quando il potere temporale si abbina a quello spirituale (l'interpretazione consolidata del Dixit ne evidenzia infatti il riferimento messianico). Proprio come avveniva, ad esempio, nel Sacro Romano Impero. dove a capo di un principato si poteva trovare un vescovo o arcivescovo, il quale deteneva appunto il titolo di "principe vescovo". E proprio il Fürstbischof di Würzburg è protagonista della conferenza introduttiva per l'ultima serata di PadovAntiqua 2019: fu lui a scegliere Tiepolo per arricchire la propria nuova e sfarzosa Residenza con affreschi che fossero un manifesto della sua potenza e del suo ruolo nella società del tempo.
Così, con un curioso "intreccio combinato" tra Italia e Germania, il finale del festival ci porterà forse alla consapevolezza che l'arte del potere, quando emana dalla grandezza di maestri come Händel o Tiepolo, è - prima di tutto, e ben al di là dei suoi fini "propagandistici" - rappresentazione del potere dell'arte stessa.
Il Dixit Dominus venne composto da Händel nel 1707, mentre si trovava a viaggiare per l'Italia, conteso dalle varie casate nobiliari della penisola - in particolare a Roma; si tratta tra l'altro dell'autografo händeliano più antico giunto intatto fino a noi. Il testo del Salmo 110, con la "investitura" da parte di Dio di un non ben chiarito "secondo Signore" ("Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra"), ne ha fatto uno dei brani più significativi in ottica di celebrazione del potere.
Questo vale ancor più quando il potere temporale si abbina a quello spirituale (l'interpretazione consolidata del Dixit ne evidenzia infatti il riferimento messianico). Proprio come avveniva, ad esempio, nel Sacro Romano Impero. dove a capo di un principato si poteva trovare un vescovo o arcivescovo, il quale deteneva appunto il titolo di "principe vescovo". E proprio il Fürstbischof di Würzburg è protagonista della conferenza introduttiva per l'ultima serata di PadovAntiqua 2019: fu lui a scegliere Tiepolo per arricchire la propria nuova e sfarzosa Residenza con affreschi che fossero un manifesto della sua potenza e del suo ruolo nella società del tempo.
Così, con un curioso "intreccio combinato" tra Italia e Germania, il finale del festival ci porterà forse alla consapevolezza che l'arte del potere, quando emana dalla grandezza di maestri come Händel o Tiepolo, è - prima di tutto, e ben al di là dei suoi fini "propagandistici" - rappresentazione del potere dell'arte stessa.
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